La Campania, ohibò
Dalle Leggi sul Paesaggio al Paesaggio delle Leggi
Passando per J. L. Borges
A cura del Geom. Bottone Marcellino- Piedimonte Matese (CE) – bmarcellino@email.it – LUGLIO 2012
(Pubblicato - in formato pdf - sul sito www.ptpl.alterista.org ,Portale del Tecnico Publico Lombardo, alla pagina di aggiornamento del 16 Luglio 2012)
Sommario:
1. ANTEFATTO – 2. PREMESSA, Ohibò … – 3. CONSEGUENZE, Ohibò … – 4. LA
CAMPANIA, Ohibò … 5 - … e, a sproposito, J. L. Borges
1. ANTEFATTO
All’indomani delle statuizioni edite con “Deliberazione giunta regionale n. 64 del 28.02.2012 - A.G.C. 16 – Governo del territorio, Beni Ambientali e Paesistici - Settore: 4 – Edilizia pubblica ed abitativa”, avente per “Oggetto: Approvazione della proposta di disegno di legge recante "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania" per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale ai sensi dell'art. 135 del D.Lgs. 42/2004“ (pubblicata sul BURC n. 16 del 12 Marzo 2012), risalì in superficie – dall’insondabile profondità del mare magnum degli specchi da cui stillano le mie riflessioni incomprensibili - la domanda “Per chi “suona” la Campania?” .
Domanda a cui, con l’irriverenza tipica dei signor nessuno, trovai la seguente risposta:
“La genialata, dunque, consiste nella surrettizia introduzione di una norma GENETICAMENTE MODIFICATA nel tessuto portante della Legislazione Regionale e, per questa via, portare a compimento il tentativo – sin qui fallito, nonostante la grande profusione di sforzi messi in campo ad ogni livello istituzionale – di realizzare la grande promessa politica dell’ultimo decennio: “sanare gli abusi edilizi”. Infatti, posto che la sanatoria è ostacolata dal problema della cosiddetta “doppia conformità” e che non si riesce a riaprire i termini dei vecchi “condoni straordinari”, cosa ha deciso il Legislatore Campano? Semplice: la sanatoria degli abusi, di tutti gli abusi, indipendentemente dal fatto che siano stati compiuti ieri, che li stiate compiendo mentre leggete questo scritto o che li abbiate programmati per domani, potranno essere sanati semplicemente … attraverso una pianificazione locale che provveda opportunamente alla loro perimetrazione/inclusione/adozione … … . E voilà, il gioco è fatto.”
E questa risposta mi sembrò argomentata, oltre che da un’evidenza testuale inequivocabile (alias: l’effetto matematico della riscrittura di una serie di norme previgenti, quali la LRC 16/04, la LRC 13/08, ecc… ), dalla totale mancanza di presupposti per una iniziativa legislativa così importante (alias: la Regione Campania era già dotata di un quadro legislativo - giovane e di belle speranze - in materia di tutela del Paesaggio e – insomma - non c’era alcun appiglio per vagheggiare la necessità di nuove norme di tutela del Paesaggio ) .
“Va bene”, penserete con sufficienza o condiscendenza, “hai detto la tua, ma perché ritieni di dover aggiungere altro su un tema che, comunque, fattene una ragione, il Legislatore Regionale ritiene di dover svolgere su altre basi ?”.
Ohibò : ma perché la Regione Campania, di cui siamo la Patria, sta approvando in via definitiva i Piani di Coordinamento Provinciale.
2. PREMESSA, Ohibò …
Scusatemi se insisto, ma non mi oppongo al diritto di non condividere una tesi quanto alla presunzione di poter esercitare questo diritto imponendo una tesi “altra” qualunquemente.
Per intenderci, non sono stato smentito quando ho affermato che – per effetto delle statuizioni contenute nella Deliberazione della Giunta n 64 del 28/02/2012, tese a modifica profondamente la Legge n. 16 del 22 dicembre 2004 e la Legge 13/2008 - la Regione Campania era giunta a teorizzare la sottrazione, ai Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, del “valore e portata di piano paesaggistico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42” .
E, certo, non potevo essere smentito perché non si poteva negare il puro e semplice dettato di norme comparse sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania : ma allora si deve riconoscere, a questa strada enunciativa, una evidenza valoriale non riducibile a “tesi” discrezionale.
E, quindi, se ne deve necessariamente trarre conseguenze, Ohibò … …
3. CONSEGUENZE, Ohibò …
Scusatemi se insisto, ma se partiamo dalla condivisibile premessa che uno degli effetti della Delibera della Giunta Regionale Campania n. 64 del 28/02/2012 è che – nell’ambito della gerarchia degli strumenti di gestione del territorio – il “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale non ha più valore e portata di piano paesaggistico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”, come possiamo digerire che la medesima Giunta Regionale enunci :
1. Con “Delibera della Giunta Regionale n. 287 del 12/06/2012 - A.G.C.16 Governo del territorio, Beni Ambientali e Paesistici - Settore 3 Politica del territorio - Oggetto dell'Atto: L.R. 16/04 - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI SALERNO. VERIFICA DI COMPATIBILITA' (CON ALLEGATI).” (pubblicata sul BURC n. 38 del 18 Giugno 2012);
2. Con “Delibera della Giunta Regionale n. 312 del 28/06/2012 - A.G.C.16 Governo del territorio, Beni Ambientali e Paesistici - Settore 3 Politica del territorio - Oggetto dell'Atto: L.R. 16/04 - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI CASERTA. VERIFICA DI COMPATIBILITA' (CON ALLEGATI).” (pubblicata sul BURC n. 41 del 2 Luglio 2012);
che – tanto per il PTCP di Salerno quanto per il PTCP di Caserta – sussista il requisito giuridicamente fondante dell’essere “compatibile con il Piano Territoriale Regionale approvato con L. R. n.13/2008” ?
E, soprattutto, che a tale enunciato conclusivo la Giunta Regionale giunga dopo aver esplicitamente affermato :
“ … … PRESO ATTO : a) che il PTCP di Salerno non ha valenza paesaggistica, essendo la materia assegnata dalla vigente normativa statale alla Regione ed allo Stato; … … “
“ … … PRESO ATTO: a) che il PTCP di Caserta non ha valenza paesaggistica, essendo la materia assegnata dalla vigente normativa statale alla Regione ed allo Stato; … … “
Ohibò … … ?
4. LA CAMPANIA, Ohibò …
A partire dalla constatazione che la Giunta Regionale ha espunto (con delibera n.64/2012) dal “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale” il valore e la portata di “piano paesaggistico”, in prima approssimazione vi sembrerà del tutto logico che la Giunta Regionale stabilisca – con delibere n. 287/2012 e 312/2012 – che i PTCP di Salerno e Caserta siano compatibili con la LR 13/2008 in quanto privi di “valenza paesaggistica, essendo la materia assegnata dalla vigente normativa statale alla Regione ed allo Stato” .
Ma vi sfugge un punto essenziale3 :
oggetto della “rivoluzionaria” Deliberazione della Giunta n 64 del 28/02/2012 è la “Approvazione della proposta di disegno di legge recante "Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania" per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale ai sensi dell'art. 135 del D.Lgs. 42/2004”.
E cos’è un “Disegno di legge”?
Ecco, c’è lo spiega la stessa Regione Campania a questa pag. del proprio sito :
http://www.consiglio.regione.campania.it/portal/page?_pageid=33,18102&_dad=portal&_schema=PORTAL&r=0
Secondo la Regione Campania, in sostanza (e in sintesi), deve considerarsi che :
“1. La formazione delle leggi richiede lo svolgimento di un procedimento cui si da il nome di iter legislativo … …
2. Tale procedimento richiede che un Progetto di Legge venga presentato da uno o più soggetti titolari
dell’iniziativa legislativa … …
3. Se il Progetto di Legge è presentato dall¿esecutivo (Giunta regionale), si definisce Disegno di Legge (art. 31 dello statuto della regione Campania) … …
4. Il Presidente del Consiglio Regionale assegna i progetti alla o alle Commissioni Consiliari … …
5. In seguito all’esame la Commissione licenzia un testo, che deve poi essere esaminato dall'Assemblea del Consiglio …
6. Il Consiglio discute il testo procedendo alla votazione … …
7. Il testo approvato viene inviato dal Presidente del Consiglio Regionale al Presidente della Giunta Regionale ai fini della promulgazione … e pubblicazione sul B.U.R.C. … .”
Dunque, sempre la medesima, stessa, identica sempiterna benché riciclata e rifatta Regione Campania, ci dice :
- che con delibera n. 64/2012 la Giunta Regionale ha approvato un Disegno di Legge in virtù del quale il “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale non ha più valore e portata di piano
paesaggistico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”;
- che questo Disegno di Legge non impone obblighi fino al completamento dell’ITER LEGISLATIVO, da intendersi: “APPROVAZIONE” da parte del Consiglio Regionale, “PROMULGAZIONE” da parte del Presidente della Giunta Regionale e “PUBBLICAZIONE” sul BURC.
- Che, di conseguenza, un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che dovesse approvarsi nelle more del completamento dell’indicato ITER LEGISLATIVO non dovrà aderire alle previsioni del Disegno di Legge di cui alla Deliberazione di Giunta n. 64/2012 ma alla immodificata norma (LRC 16/04 e LRC 13/08) secondo la quale questo strumento ha “valore e portata di piano paesaggistico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”.
Dal che segue la considerazione tragica che - per la mano destra della Regione Campania - la Delibera della Giunta Regionale n. 287 del 12/06/2012 e la Delibera della Giunta Regionale n. 312 del 28/06/2012 approvate dalla mano sinistra sono illegittime, visto che fondano l’attestazione di compatibilità dei PTCP di Salerno e di Caserta “con il Piano Territoriale Regionale approvato con L. R. n.13/2008” sul presupposto giuridico errato e/o inesistente secondo cui sono sottratti all’obbligo di avere una “valenza paesaggistica“ .
Ma che Regione è questa ?
Ohibò … … ?
5. … e, a sproposito, J. L. Borges
Già, che Regione è la Campania ?
Esiste ancora la Campania ?
E, soprattutto, è ancora necessaria una Campania ?
Forse non più, perché – come ha scritto Jorge Louis Borges - :
“Nessuno è la patria.
… Neanche i simboli.
Nessuno è la patria. Neanche il tempo
Carico di battaglie, di spade e di migrazioni,
del lento popolarsi di regioni …
La patria, amici, è un agire perpetuo
Come perpetuo è il mondo …
Nessuno è la patria, tutti insieme lo siamo …”
O, forse, non è mai esistita la Campania ma solo i Campani, quegli “altri” con il nostro nome, in tutto uguali a noi e che noi guardiamo come Borges fa di se stesso:
“All’altro, a Borges, accadono le cose. Io cammino per Buenos Aires e indugio, forse ormai meccanicamente, a guardare l’arco d’un androne e la porta che dà a un cortile; di Borges ho notizie attraverso la posta e vedo il suo nome in una terna di professori o in un dizionario biografico. Mi piacciono gli orologi a sabbia, le mappe, la stampa del secolo XVIII, il sapore del caffè e la prosa di Stevenson; l’altro condivide queste preferenze, ma in un modo vanitoso che le muta negli attributi di un attore. Sarebbe esagerato affermare che la nostra relazione è di ostilità; io vivo, mi lascio vivere, perché Borges possa tramare la sua letteratura, e questa mi giustifica. Non ho difficoltà a riconoscere che ha dato vita ad alcune pagine valide, ma quelle pagine non possono salvarmi, forse perché ciò che v’è di buono non appartiene a nessuno, neppure dell’altro, ma al linguaggio o alla tradizione. D’altronde, io sono destinato a perdermi, definitivamente, e solo qualche istante mio potrà sopravvivere nell’altro. A poco a poco vado cedendogli tutto, sebbene conosca la sua perversa abitudine di falsificare e ingigantire. Spinoza intese che tutte le cose vogliono perseverare nel loro essere; la pietra eternamente vuol essere pietra e la tigre, tigre. Io resterò in Borges, non in me (seppure sono qualcuno), ma mi riconosco meno nei suoi libri che in molti altri o nell’elaborato arpeggio d’una chitarra. Anni addietro cercai di disfarmi di lui e passai dalle mitologie dei sobborghi ai giuochi col tempo e con l’infinito, ma codesti giuochi ormai sono di Borges e dovrò ideare altre cose. Così la mia vita è una fuga e io perdo ogni cosa e tutto è dell’oblio, o dell’altro.
Non so chi dei due scrive questa pagina.”
Chi scrive le pagine della Campania ?
Piedimonte Matese, Luglio 2012
Geom. Bottone Marcellino
Mi riferisco ad un commento, reperibile on line sui principali siti di riferimento per gli operatori del settore, del 24 marzo 2012 intitolato “Per chi “suona” la Campania ?” (sottotitolo: “Il Paesaggio come alibi – Il salvataggio dell’abusivismo come scopo”).
La ragione per cui mi esprimo in questo modo la chiarirò nell’ultimo paragrafo di questo commento.
Spero di fare cosa gradita ai Lettori se tralascio considerazioni ovvie sul fatto che la formazione dei PTCP di Salerno e Caserta è avvenuta sotto l’egida e nel solco delle LRC 16/04 e 13/08 che “pretendevano” la loro compatibilità e valorialità di Piani Paesaggistici: basta leggere gli atti progettuali ed i pareri assentivi per comprendere quanti studi ed elaborazioni sono stati richiesti, effettuati, esaminati ed approvati in tal senso e … … rimanere impietriti di fronte alla assurdità di una conclusione deliberativa che possa dichiarare che ognuno di questi PTPC è approvabile in quanto “non ha valenza paesaggistica …”
Jorge Luis Borge, Ed. I Meridiani,” Tutte Le Opere”, volume 2, pagg. 181/182: “Ode scritta nel 1966”
Jorge Luis Borge, Ed. I Meridiani,” Tutte Le Opere”, volume 1, pagg. 1169/1: “Borges e io”