domenica 18 febbraio 2018

La TARI se … …

FABBISOGNO STANDARD per la funzione “SMALTIMENTO RIFIUTI”
DEL COMUNE DI PIEDIMONTE MATESE

Calcolato per “sfizio” da Bottone Marcellino





PREMESSA GENERALE

Ai sensi dell'art. 1, comma 653, della Legge n. 147 del 2013, a partire dal 2018 i comuni - nella determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti - devono avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard.

Sul piano generale:

-          le disposizioni in materia di “determinazione dei costi e dei fabbisogni standard dei Comuni” si rinvengono nel DLvo 26/11/2010 n. 216, il quale, all’art. 1, comma 2, stabilisce che “I fabbisogni standard … … costituiscono il riferimento cui rapportare progressivamente nella fase transitoria, e successivamente a regime, il finanziamento integrale della spesa relativa alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni … …”;

-          mentre, sotto il profilo operativo, deve farsi riferimento al DPCM 29/12/2016 il quale, all’art.1, comma 1, stabilisce “Sono adottate le note metodologiche relative alla procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard ed il fabbisogno standard per ciascun comune … … relativi … … alle funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente – servizio smaltimento rifiuti … … , allegati al presente decreto … .

Per supportare gli Enti che si misurano con la prima applicazione della nuova disposizione, il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato apposite “Linee guida interpretative per l’applicazione del comma 653 dell'art. 1 della Legge n. 147 del 2013”, fornendo gli elementi necessari per la lettura e utilizzazione delle stime dei fabbisogni standard per la funzione “Smaltimento rifiuti”.

Considerando che il 2018 è il primo anno di applicazione dei “fabbisogni standard del servizio rifiuti”, il Dipartimento delle Finanze ha chiarito che in questa fase li si può considerare “solo un paradigma di confronto per permettere all’ente locale di valutare l’andamento della gestione del servizio rifiuti“, e che – in attesa “di poter più efficacemente procedere ad una compiuta applicazione della norma” – si richiede solo che il Comune ne “prenda cognizione” per poter “nel tempo intraprendere le iniziative …  finalizzate a far convergere sul valore di riferimento eventuali valori di costo effettivo superiori allo standard che non trovino adeguato riscontro in livelli di servizio più elevati”.


I RIFERIMENTI PER IL CALCOLO

Le “Linee guida” pubblicate nel febbraio 2018 dal Dipartimento delle Finanze constano di una parte illustrativa e di una parte esemplificativa, complessivamente convergenti nell’unico scopo di illustrare il contenuto delle “componenti del costo standard “ e la struttura del modello di calcolo.

Per la comprensione degli elementi di riferimento va, preliminarmente, acquisito che – ai fini della  individuazione dei “fabbisogni standard del servizio rifiuti” – vale la seguente premessa:

“Il fabbisogno standard finale di ogni comune è il risultato del prodotto di due grandezze:
§   il costo standard di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti;
§   le tonnellate di rifiuti gestiti.“

Mentre la misura dei rifiuti gestiti da un Comune è facilmente ritraibile dal Piano Finanziario, per la determinazione del “costo standard” è richiesta una specifica elaborazione di valori in parte individuati e tabellati dal DPCM 29/12/2016 e in parte da ricercarsi nell’ambito delle “realtà” strutturali/funzionali presenti sul territorio Comunale.



LO SFIZIO DI UN CALCOLO E LA TARI DEL SE …

Utilizzando le indicazioni contenute nelle Linee guida” pubblicate nel febbraio 2018 dal Dipartimento delle Finanze, ogni cittadino o utente può cominciare a farsi due conti, un’idea, una domanda del tipo:

MA SIAMO SICURI CHE NON SI PUO’ FARE NULLA
PER PAGARE MENO TARI ?

Già, perché - in parole povere e in ultima analisi – a questo serve conoscere il “fabbisogno standard del servizio rifiuti” del proprio Comune:

-          a “valutare l’andamento della gestione del servizio rifiuti… “;
-          e “nel tempo intraprendere le iniziative … … finalizzate a far convergere sul valore di riferimento eventuali valori di costo effettivo superiori allo standard che non trovino adeguato riscontro in livelli di servizio più elevati”.

Io mi sono preso lo sfizio di calcolare, sulla base dei dati noti del 2017 deliberati, i fabbisogni standard del servizio rifiuti del Comune di Piedimonte Matese ed è venuto fuori il seguente prospetto:


Campaia
Cluster
Cluster 3 - Medio-bassa densità abitativa, alto livello di scolarizzazione, vicino agli impianti di smaltimento, centro-sud
Forma di Gestione
Gestione Diretta
Quantità di rifiuti prevista
in tonnellate (N)
4077,073
Unità di misura
Coefficiente
(A)
Valore Medio
(M)
Valore del Comune
(B)
Componente del fabbisogno
(A)
Intercetta
294,64
294,64
Regione
126,30
Campania
126,30
Cluster
23,16
Cluster 3
23,16
Forme di Gestione
0,00
Gestione diretta
0,00
  
(A * B)
Dotazione provinciale infrastrutture:

Impianti di compostaggio
n.
-2,15
1
-2,15
Impianti di digestione anaerobica
n.
-15,20
0
0,00
Impianti di TMB
n.
5,17
1
5,17
Discariche di rifiuti non pericolosi
per RU
n.
5,33
1
5,33
Costi dei fattori produttivi:

Prezzo medio comunale
della benzina
Scostamento
% dalla media
1,22
-5,85
-7,14

(B - M) * A
Contesto domanda / offerta:

Raccolta differenziata prevista
%
1,15
45,30
68,07
26,19
Distanza tra il comune e gli impianti
Km
0,41
32,34
43,13
4,42





(A/N)
Economie/diseconomie di scala
coeff. in €/ton
di rifiuti
6321,84
1,48
Costo Standard unitario (C)  
€ per tonnellata


477,41
Costo Standard Complesivo (D=N*C)

2.034.141,52


Ora, se “i fabbisogni standard, indicano il livello di spesa necessaria a finanziare in modo efficiente e con uno standard uniforme i servizi fondamentali degli enti locali e rappresentano, così, un importante punto di riferimento rispetto al quale è possibile capire se un comune spende, non solo in più o in meno rispetto allo standard ma, anche, se spende in più o in meno rispetto ad altri enti con i quali decide di confrontarsi”, i dati a disposizione ci restituiscono il seguente esito:


Spesa Piano Finanziario 2017 …
2.523.025,32
Fabbisogno Standard 2017 …
2.034.141,52
Spesa Superiore al Costo standard …
448.883,80


Esito, prevedibilmente, non dissimile da quello che si verificherà con riferimento al 2018 e che ci autorizza a riflettere:

vuoi vedere che alla fine potremmo pagare meno TARI se …

beh! Vale la pensa pensarci … mumble mumble … …



Piedimonte Matese, 18 febbraio 2018