FABBISOGNO
STANDARD per la funzione “SMALTIMENTO RIFIUTI”
DEL COMUNE DI
PIEDIMONTE MATESE
Calcolato
per “sfizio” da Bottone Marcellino
PREMESSA GENERALE
Ai sensi dell'art.
1, comma 653, della Legge n. 147 del 2013, a partire dal 2018 i comuni - nella
determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti -
devono avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard.
Sul piano
generale:
-
le
disposizioni in materia di “determinazione
dei costi e dei fabbisogni standard dei Comuni” si rinvengono nel DLvo
26/11/2010 n. 216, il quale, all’art. 1, comma 2, stabilisce che “I
fabbisogni standard … … costituiscono il riferimento cui rapportare progressivamente nella fase transitoria, e successivamente a
regime, il finanziamento integrale della spesa relativa alle funzioni
fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni … …”;
-
mentre,
sotto il profilo operativo, deve farsi riferimento al DPCM 29/12/2016 il quale,
all’art.1, comma 1, stabilisce “Sono adottate le note metodologiche relative alla
procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard ed
il fabbisogno standard per ciascun comune … … relativi … … alle funzioni
riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente – servizio smaltimento
rifiuti … … , allegati al presente decreto … ”.
Per
supportare gli Enti che si misurano con la prima applicazione della nuova
disposizione, il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato apposite “Linee guida interpretative
per l’applicazione del comma 653 dell'art. 1 della Legge n.
147 del 2013”,
fornendo gli elementi necessari per la lettura e utilizzazione delle stime dei
fabbisogni standard per la funzione “Smaltimento rifiuti”.
Considerando che il 2018 è il primo anno
di applicazione dei “fabbisogni standard
del servizio rifiuti”, il Dipartimento delle Finanze ha chiarito che in
questa fase li si può considerare “solo un paradigma di confronto per permettere
all’ente locale di valutare l’andamento della gestione del servizio rifiuti“, e che – in
attesa “di poter più efficacemente procedere ad una compiuta applicazione
della norma”
– si richiede solo che il Comune ne “prenda cognizione” per poter “nel
tempo intraprendere le iniziative … finalizzate a far convergere sul valore di
riferimento eventuali valori di costo effettivo superiori allo standard che
non trovino adeguato riscontro in livelli di servizio più elevati”.
I RIFERIMENTI PER IL CALCOLO
Le “Linee
guida”
pubblicate nel febbraio 2018 dal Dipartimento delle Finanze constano di una
parte illustrativa e di una parte esemplificativa, complessivamente convergenti
nell’unico scopo di illustrare il contenuto delle “componenti del costo standard “ e la struttura del modello di calcolo.
Per la
comprensione degli elementi di riferimento va, preliminarmente, acquisito che –
ai fini della individuazione dei “fabbisogni standard del servizio rifiuti”
– vale la seguente premessa:
“Il fabbisogno standard finale di
ogni comune è il risultato del prodotto di due grandezze:
§ il costo standard di riferimento per la gestione di una
tonnellata di rifiuti;
§ le tonnellate di rifiuti gestiti.“
Mentre la misura
dei rifiuti gestiti da un Comune è facilmente ritraibile dal Piano Finanziario,
per la determinazione del “costo
standard”
è richiesta una specifica elaborazione di valori in parte individuati e
tabellati dal DPCM 29/12/2016 e in parte da ricercarsi nell’ambito delle
“realtà” strutturali/funzionali presenti sul territorio Comunale.
LO SFIZIO DI UN CALCOLO E LA TARI DEL SE …
Utilizzando le
indicazioni contenute nelle “Linee guida” pubblicate nel febbraio 2018 dal Dipartimento delle Finanze, ogni cittadino o utente può cominciare a farsi due conti, un’idea, una domanda del tipo:
MA
SIAMO SICURI CHE NON SI PUO’ FARE NULLA
PER
PAGARE MENO TARI ?
Già, perché - in
parole povere e in ultima analisi – a questo serve conoscere il “fabbisogno standard del servizio rifiuti”
del proprio Comune:
-
a “… valutare l’andamento della gestione del servizio rifiuti… “;
-
e “… nel tempo intraprendere le iniziative … … finalizzate a far
convergere sul valore di riferimento eventuali valori di costo effettivo
superiori allo standard che non trovino adeguato riscontro in livelli di
servizio più elevati”.
Io mi sono preso
lo sfizio di calcolare, sulla base dei dati noti del 2017 deliberati, i
fabbisogni standard del servizio rifiuti del Comune di Piedimonte Matese ed è
venuto fuori il seguente prospetto:
Campaia
|
|||||
Cluster
|
Cluster 3 - Medio-bassa densità abitativa, alto
livello di scolarizzazione, vicino agli impianti di smaltimento, centro-sud
|
||||
Forma di Gestione
|
Gestione Diretta
|
||||
Quantità di rifiuti prevista
in tonnellate (N)
|
4077,073
|
||||
Unità
di misura
|
Coefficiente
(A) |
Valore
Medio
(M) |
Valore
del Comune
(B) |
Componente
del fabbisogno
|
|
(A)
|
|||||
Intercetta
|
294,64
|
294,64
|
|||
Regione
|
126,30
|
Campania
|
126,30
|
||
Cluster
|
23,16
|
Cluster 3
|
23,16
|
||
Forme di Gestione
|
0,00
|
Gestione diretta
|
0,00
|
||
(A
* B)
|
|||||
Dotazione provinciale infrastrutture:
|
|||||
Impianti di compostaggio
|
n.
|
-2,15
|
1
|
-2,15
|
|
Impianti di digestione anaerobica
|
n.
|
-15,20
|
0
|
0,00
|
|
Impianti di TMB
|
n.
|
5,17
|
1
|
5,17
|
|
Discariche di rifiuti non pericolosi
per RU
|
n.
|
5,33
|
1
|
5,33
|
|
Costi dei fattori produttivi:
|
|||||
Prezzo medio comunale
della benzina
|
Scostamento
%
dalla media
|
1,22
|
-5,85
|
-7,14
|
|
(B
- M) * A
|
|||||
Contesto domanda / offerta:
|
|||||
Raccolta differenziata prevista
|
%
|
1,15
|
45,30
|
68,07
|
26,19
|
Distanza tra il comune e gli impianti
|
Km
|
0,41
|
32,34
|
43,13
|
4,42
|
(A/N)
|
|||||
Economie/diseconomie di scala
|
coeff. in €/ton
di rifiuti
|
6321,84
|
1,48
|
||
Costo Standard
unitario (C)
|
€ per tonnellata
|
477,41
|
|||
Costo Standard
Complesivo (D=N*C)
|
€
|
2.034.141,52
|
Ora, se “i fabbisogni standard, indicano il livello di
spesa necessaria a finanziare in modo efficiente e con uno standard uniforme i
servizi fondamentali degli enti locali e rappresentano, così, un importante
punto di riferimento rispetto al quale è possibile capire se un comune spende,
non solo in più o in meno rispetto allo standard ma, anche, se spende in più o
in meno rispetto ad altri enti con i quali decide di confrontarsi”, i
dati a disposizione ci restituiscono il seguente esito:
Spesa Piano Finanziario 2017 …
|
2.523.025,32
|
Fabbisogno Standard 2017 …
|
2.034.141,52
|
Spesa Superiore al Costo standard …
|
448.883,80
|
Esito,
prevedibilmente, non dissimile da quello che si verificherà con riferimento al 2018
e che ci autorizza a riflettere:
vuoi vedere che alla fine potremmo pagare meno TARI se …
beh! Vale la pensa pensarci … mumble mumble … …
Piedimonte Matese, 18 febbraio 2018