QUESITO
Devo sottoporre un quesito in
riferimento alla richiesta di
applicazione degli art. 4 e 5 del piano casa.
applicazione degli art. 4 e 5 del piano casa.
Ho ricevuto una richiesta di p.
di c. Per ampliamento di un fabbricato esistente in zona b senza alcun vincolo, regolarmente
autorizzato ed accatastato.
Il dubbio sorge dall'artificio studiato dal
progettista.
L'immobile è costituito da due corpi di fabbrica all'interno di
un'area di esclusiva proprietà.
Il corpo principale viene ampliato del
20%, il corpo secondario (di ridotte dimensioni) viene demolito e ricostruito
con ampliamento del 35%.
Ad intervento concluso i due
corpi di fabbrica grazie ai relativi ampliamenti
si fondono a rappresentare un unico stabile, ciò ovviamente non consente di individuare la
volumetria in ampliamento del 20 e quella
del 35.
Domanda:
1. è possibile fruire dei due ampliamenti per lo stesso permesso di costruire.
1. è possibile fruire dei due ampliamenti per lo stesso permesso di costruire.
2. La legge chiarisce i limiti di intervento?
Ovviamente non c'è nessun
interesse a bloccare interventi di
rilancio dell'economia, ma neanche è possibile operare in assenza di normative chiare e che non tutelano
chi deve rilasciare i necessari permessi.
Grazie in anticipo per tutti i
chiarimenti che potrete darmi.
Ing. ……………………………….
Ing. ……………………………….
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Spett.le
ing. ……………………. ,
non
so se ho ben compreso il problema, ma – attenendomi letteralmente a quanto riferisce
– provo a sottoporle qualche annotazione e formulare il seguente ragionamento:
Lei
afferma di aver “ricevuto una richiesta di p. di c. per
ampliamento di un fabbricato esistente”
e – subito dopo - che “L'immobile è costituito da due corpi di fabbrica all'interno di
un'area di esclusiva proprietà”.
Questa
affermazione mi appare incomprensibile e, comunque, per consentire la
possibilità di operare riflessioni coerenti necessita di un primo chiarimento:
1.
parliamo
di una consistenza immobiliare costituita da un fondo sul quale insistono due
edifici funzionalmente autonomi (ad esempio: due distinte abitazioni; una abitazione ed un locale
commerciale; ecc… )?
2.
oppure
parliamo di una consistenza immobiliare costituita da un fondo sul quale
insiste un edificio principale ed un edificio “pertinenziale” (ad esempio: una abitazione e un garage)?
Senza
operare questa preliminare distinzione, infatti, il campo delle possibili
risposte si amplia a dismisura e le valutazioni/conclusioni conducono a (o
definiscono) esiti contrastanti.
Ad
esempio:
a)
nel
primo caso, non vedrei ragioni per ostacolare un progetto in cui “Il corpo principale viene ampliato del
20%” mentre “il corpo
secondario (di ridotte dimensioni) viene demolito e ricostruito con ampliamento
del 35”,
sulla base della considerazione che le facoltà del piano casa si applicano ad
ogni singolo edificio dotato delle caratteristiche elencate agli artt. 4 e 5
della L.19/09 e s.m.i.;
b)
nel
secondo caso, invece, vedrei ragioni per ostacolare un progetto in cui “Il corpo principale viene ampliato del
20%” mentre “il corpo
secondario (di ridotte dimensioni) viene demolito e ricostruito con ampliamento
del 35”,
sulla base della considerazione che le facoltà del piano casa si applicano ad
ogni singolo edificio – CONSIDERATO PERO’ NELLA SUA UNITARIETA’ FUNZIONALE -
dotato delle caratteristiche elencate agli artt. 4 e 5 della L.19/09 e s.m.i. .
(in questo senso, infatti,
la sommatoria di due immobili, di cui uno costituito da locali abitativi e
l’altro costituito da locali accessori e/o pertinenziali al primo – definiscono
unitariamente e funzionalmente una sola unità residenziale);
c)
il
discrimen tra i due casi, in altre parole, è lo stesso che si usa in via
ordinaria per decidere se ci troviamo di fronte ad una pluralità di immobili
dotati di autonomia funzionale o se ci troviamo di fronte ad un pluralità di
immobili unitariamente destinati ad un’unica funzione.
Solo
a partire da una corretta qualificazione dello status quo ante
dell’insediamento edilizio che si intende assoggettare alla disciplina del
Piano Casa è possibile, credo, pervenire ad una logica risposta al dubbio (che mi sembra possa essere così
sintetizzato):
Il piano Casa Campania,
a fronte della preesistenza di due distinti edifici, consente che:
- operando sul primo edificio l’ampliamento
del 20% di cui all’art. 4;
- e operando, contemporaneamente,
sul secondo edificio la demolizione e ricostruzione con incremento del 35%
di cui all’art.5 ;
si possa pervenire finalisticamente ad un unico immobile ?
Infatti,
al dubbio si potrebbe rispondere:
- Si, se gli
edifici preesistenti si qualificano come due immobili funzionalmente
autonomi e se l’unico immobile finale “perpetua” tale distinzione funzionale. Infatti, in questo
caso, si verterebbe nella situazione non dissimile di due diversi
proprietari di due distinti edifici, i quali richiedono distintamente l’applicazione
degli artt. 4 e 5 del Piano Casa, accomunati solo dalla inopponibile scelta
di pervenire – pur conservando la loro distinta proprietà immobiliare - ad
un unico stabile finale (è
il caso, ad esempio, che ricorre quando - a fronte di due distinti immobili
preesistenti, uno di 1000 mc e l’altro di 300 mc - si esegue l’ampliamento
del primo fino a 1200 mc utilizzando il bonus di cui all’art. 4 e,
contemporaneamente, la demolizione/ricostruzione del secondo fino a 405 mc
utilizzando il bonus di cui all’art.5, dando luogo alla definizione di
un edificio in cui i 1200 mc e i 405
mc restano ancora distinti ma si dispongono senza soluzione di continuità
nell’unica “forma” dal totale volumetrico pari a 1605 mc.);
- No, se gli
edifici preesistenti si qualificano come due immobili funzionalmente
autonomi e se l’unico immobile finale “altera”
tale distinzione. Infatti, in questo caso,
si verterebbe nella situazione non dissimile di due diversi proprietari (o anche di un singolo proprietario) di due distinti edifici, i
quali richiedono distintamente
l’applicazione degli artt. 4 e 5 del Piano Casa al fine di pervenire ad un
unico stabile finale in cui le volumetrie preesistenti, quelle derivanti
dal bonus di cui all’art.4 e dal bonus attribuito ai sensi dell’art. 5 del
Piano Casa “fondono” in un’unica indistinguibile entità: questa facoltà
non è prevista dal Piano Casa e opinare diversamente equivarrebbe a
sostenere che il Piano Casa consente lo scambio di bonus volumetrici tra
situazioni distinte e distanti (a partire dalla mera constatazione che il legislatore, enunciando
due distinte e diverse situazioni tipologiche di intervento, ha concesso due
distinti bonus, del 20% per ampliare e del 35% per demolire/ricostruire,
non si può – senza cadere in insanabile contraddizione – pervenire alla
tesi secondo la quale è indifferente asservire tali surplus volumetrici
agli obiettivi di un ampliamento o di una demolizione/ricostruzione).
- No, se gli
edifici preesistenti si qualificano come un'unica unità immobiliare funzionalmente
autonoma. Opinare diversamente, infatti, equivarrebbe a sostenere
che un medesimo edificio sia assoggettabile, contemporaneamente, sia
all’ampliamento di cui all’art. 4 che alla demolizione e ricostruzione di
cui all’art.5 … … .
Quanto,
infine, alla domanda “è possibile fruire dei due ampliamenti per lo stesso permesso di costruire?”, le rispondo così:
a)
mi
par di capire che con questa domanda lei intenda chiedermi se – per assentire
all’esecuzione di interventi tipologicamente diversi (come un ampliamento e una
demolizione/ricostruzione) o
tipologicamente uguali ma plurimi (come l’ampliamento di un edificio “A”
e l’ampliamento di un edificio “B”) – si possa procedere rilasciando un unico
permesso di costruire;
b)
se
è questo il senso della domanda le rispondo: SI (perché non c’è alcun limite alla quantità
di interventi eseguibili con un determinato “titolo edilizio”).
c)
se
non è questo il senso della domanda le rispondo: Non ho
capito la domanda …
Cordiali saluti,
geom.
Bottone Marcellino
Piedimonte Matese, lì 2/10/2013
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